Il sigilla cavi

Uno dei problemi più banali e diffusi nelle installazioni radio amatoriali è il passaggio dei cavi coassiali e di controllo, fra l’interno dell’abitazione e l’esterno.

Il problema, per quanto semplice, se ben osservato richiede invece il raggiungimento di differenti obiettivi quali:

  • – sigillare contro il passaggio di aria (calda/fredda) e relativo effetto camino
  • – sigillare contro l’ingresso di pioggia/umidità
  • – impedire che animali (i.e. insetti) possano penetrare nello shack
  • – permettere una facile manutenzione dei cavi
  • – essere di facile posa

Una soluzione professionale al problema è in genere l’uso di un passacavo a tenuta per ogni conduttore, scelta tanto performante quanto “rigida”. Infatti richiede spazio e non permette agevoli modifiche della configurazione.

Più spesso si opta per il far passare tutti i cavi assieme attraverso un’apertura, usualmente di forma circolare, sigillata “in qualche modo”.

I metodi domestici di soluzione di questo problema spaziano dallo straccio spinto dentro all’apertura assieme ai cavi all’uso di sigillanti siliconici o poliuretanici.

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L’uso di condotte opportunamente profilate ad esempio a collo d’oca, può sicuramente ridurre il rischio di ingresso di precipitazioni atmosferiche, ma non risolve completamente il problema.

Quale che sia la realizzazione sopra descritta impiegata, tenuta e/o facile manutenibilità sono compromesse. Infatti, soluzioni quali “tappi di carta” o stracci offrono facile manutenzione e modifiche, ma non sono certo idonei a garantire la tenuta agli agenti atmosferici, mentre ben tutti conosciamo cosa accade quando andiamo a cercare di manipolare un cavo “sporcato” di silicone o peggio, poliuretano espanso.

Una soluzione pulita, efficace ed economica è invece rappresentata dai “nastri espandenti”.

Pensati e sviluppati come prodotti di sigillatura di intercapedini nell’edilizia e molto diffusi nel mercato mitteleuropeo, i nastri auto-espandenti sono essenzialmente prodotti realizzati con schiuma poliuretanica a celle aperte, impregnata con resina acrilica. I nastri sono compressi e confezionati in rotoli. Una volta posati si auto espandono e riempiono il giunto in tempi variabili a seconda della temperatura ambiente. I tempi di assestamento a basse temperature (circa 0 °C), possono superare anche la settimana, mentre, con temperature estive (superiori a 30 °C), possono bastare pochi minuti.

Nella nostra situazione in studio, sono preferibili ad altre soluzioni perché di facile applicazione, non sporcano i cavi, i tempi di posa sono ridotti e se opportunamente scelti, sono molto affidabili nel tempo, con garanzia di funzionamento ben oltre i due lustri.

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Oltre a essere ottimi isolanti termoacustici, possono essere, a seconda dei casi, più o meno permeabili al vapore nonché alla pioggia battente.

La norma che li classifica in base alle loro caratteristiche è la DIN 18542:2009, norma che li suddivide in nastri auto-espandenti BG1, BG2 e BGR.

– Nastro Auto-espandente BG1: adatto all’esterno, anche esposto ai raggi UV, è permeabile al vapore. Rende un giunto impermeabile per pressioni fino a 600 Pa.

– Nastro Auto-espandente BG2: adatto all’esterno, non se direttamente esposto ai raggi UV, è permeabile al vapore. Rende un giunto impermeabile per pressioni fino a 300 Pa.

– Nastro Auto-espandente BGR: non adatto all’esterno, impermeabile all’aria e al vapore.

Per la nostra applicazione occorre scegliere i BG1 per ogni uso, i BG2 se si è sicuri che l’applicazione è in ombra e non esposta a forti precipitazioni atmosferiche, mentre quelle BGR vanno relegate ai passaggi fra locali interni (i.e. sotto tetto-shack) ovvero come seconda linea di difesa anti vapore in serie ad un BG1 o 2.

Esistono versioni commerciali che riuniscono le proprietà dei BG1 e BGR, resistendo d’un colpo a vapore, pioggia, polveri ed UV. Queste versioni sono spesso denominate per questo motivo “all in one”. Il loro impiego richiede l’attenzione di verificare il verso di impiego, dato che i due lati del nastro non sono equivalenti, ma uno va posto all’interno, l’altro all’esterno.

Un vantaggio importante rispetto alle schiume poliuretaniche è la totale assenza di frasi di rischio dalla scheda di sicurezza, che ne certifica la non pericolosità. Sembra cosa di poco conto, ma non lo è..

Come funziona

Il nastro viene fornito in rotoli, ben pressato. Per il suo uso, è sufficiente srotolarlo ed applicarlo alla zona da sigillare, rimuovendo nel caso, la pellicola protettiva del lato adesivo. Non occorrono additivi o solventi. Il tempo farà il resto. Indicativamente, al variare della temperatura si possono assumere i seguenti tempi di espansione:

Temperatura °C Tempo completamento espansione
0 10 giorni
10 48 ore
20 3 ore
30 10 minuti

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Come sceglierlo

I primi criteri di scelta sono la dimensione approssimativa dello spazio libero fra cavi e passaggio e la sua posizione più o meno esposta agli agenti atmosferici ed alla luce solare.

Con l’aiuto del catalogo di uno dei più importanti formulatori di sigillanti e adesivi nazionali (Pigal SPA) vediamo una classica situazione di scelta:

Modello Larghezza Espansione
PIGABAND 10/1-2 10mm 1-2mm
PIGABAND 15/1-4 15mm 1-4mm
PIGABAND 20/1-4 20mm 1-4mm
PIGABAND 15/2-6 15mm 2-6mm
PIGABAND 20/2-6 20mm 2-6mm
PIGABAND 15/4-9 15mm 4-9mm
PIGABAND 20/4-9 20mm 4-9mm
PIGABAND 15/5-12 15mm 5-12mm
PIGABAND 20/5-12 20mm 5-12mm
PIGABAND 15/6-15 15mm 6-15mm
PIGABAND 20/6-15 20mm 6-15mm
PIGABAND ALL IN ONE 54/5-10 54mm 5-10mm
PIGABAND ALL IN ONE 64/5-10 64mm 5-10m
PIGABAND ALL IN ONE 54/7-15 54mm 7-15mm
PIGABAND ALL IN ONE 64/7-15 64mm 7-15mm

In generale, dopo il nome commerciale fa seguito una tripletta di numeri: il primo indica la larghezza del nastro, la coppia seguente il campo di espansione.

Ad esempio, un nastro autoespandente 10/1-2 è largo 10 mm, con campo di funzionamento compreso tra uno e due millimetri, mentre un nastro 64/7-15 è largo ben 64 mm e ha un range di funzionamento compreso tra sette e quindici millimetri.

Il campo di espansione indicato è quello che garantisce le prestazioni della propria classe ed è sempre inferiore all’espansione massima.

Nella grafica sottostante vediamo come variano le performances del prodotto in funzione della sua espansione.

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Chiudiamo con un esempio: supponiamo di voler sigillare un coassiale da 1/2” (16mm diametro esterno) nel passaggio in una condotta da 30mm interni. Sviluppando i calcoli risulta che servono circa di spessore di isolante. Una buona scelta potrebbe quindi essere un 20/4-9 o un 20/6-15.

La larghezza del nastro è determinata in funzione della facilità (o meno) di applicazione della striscia e della protezione desiderata. Va da sé, che larghezze maggiori offrano migliori risultati.

Come applicarlo

La soluzione migliore spesso è “rivestire” la parete interna del condotto da sigillare. Misurare quindi (o calcolare) la sua circonferenza ed applicare il nastro con le parte adesiva sulla parete. Una spatola o un cacciavite a lama piana può aiutare nell’operazione. Inserire i cavi ed attendere l’espansione. Fatto!

Vi sono casi in cui questo approccio non è agevole, ad esempio quando i cavi sono già posati e riempiono gran parte del passaggio ovvero quando i passaggi sono stretti. In questa situazione si può operare al contrario. Si estraggono un poco i cavi dal lato del condotto da sigillare e li si riveste di uno strato (senza sovrapposizioni quindi) di nastro espandente. Avendo cura di tenere un poco compresso il tutto, lo si sospinge dentro al condotto fino a che è in posizione. Fatto. Con il tempo si espanderà portando ad una ottima tenuta.

A seconda della temperatura e del tipo di nastro scelto, occorrerà attendere un tempo variabile per vederlo espandere fino a sigillatura.

Vale la pena notare come il nastro per quanto di ottima qualità non “faccia miracoli” in caso di profili particolarmente sinuosi, quali ad esempio l’area di accoppiamento fra un cavo piccolo ed uno grande. Per quanto possibile, nel caso si intenda usarlo su un fascio di conduttori, è bene raggrupparli in maniera ordinata e giocare sulle loro dimensioni e posizione per ottenere una superficie quanto più omogenea possibile.

Di seguito alcuni esempi di applicazione.

Prima Dopo
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Dove trovarlo

Considerando la sua destinazione d’uso originaria è facilmente reperibile nelle rivendite tecniche o direttamente presso Pigal SPA . Non mancano ovviamente rivenditori on-line, sia multimarche sia direttamente come e-commerce dei costruttori.

Conclusioni

I nastri espandenti sono un’interessante soluzione a problemi di sigillatura di profili irregolari. Non solo quindi cavi coassiali e di servizio della stazione, ma anche molti altri manufatti (i.e. grandi amplificatori, contenitori esterni, passaggi guide d’onda, etc.) possono avvantaggiarsi di questa comoda, efficace e non ultimo, economica tecnologia.

Ringraziamenti

In chiusura mi corre il piacevole obbligo di ringraziare l’amico Gianni di Pigal SPA per avermi fatto conoscere ed apprezzare questa famiglia di prodotti e per tutto il supporto che mi ha dato come guida alla loro corretta scelta ed applicazione.

By iw4blg

Pierluigi Poggi since his childhood has been attracted from technical stuffs and gears, being a very curious guy. He built his first Xtal radio when he was just 9. Today, we would call him “maker”. When he turned to 21 became radio amateur, with call sign iw4blg. Since then, he developed many radio gears and felt in love with space communication, becoming an EMErs and a satellite enthusiast. His great passion led him to experiment a lot on the higher bands, up to pioneering several THz (lightwaves) QSOs on the early ’90. Beside to this passion to the radio communication and modern technologies, he like to study, experiment, understand-why, then, write and share, or better, spread the knowledge. This fact led him to became a well renowned contributor of electronics magazines with more than 95 articles published and author of 14 science books.

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